Sifilide

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La sifilide

Questa malattia si contrae solo attraverso il contatto tra le mucose genitali, le labbra, la lingua e attraverso rapporti oragenitali.
Quindi non è detto che si contrae solo con un rapporto completo, ed il contagio avviene specialmente in caso di rapporti sessuali con persone sconosciute.
La sifilide è causata dal batterio treponema pallidum, molto pericolosa in quanto una volta contagiato il batterio si espande nel sangue e va a intaccare il sistema nervoso centrale, il cuore, cervello e colonna, si divide in:



Fasi: primaria- secondaria e terziaria

Dopo 3 settimane circa dal rapporto sessuale, compaiono chiazze rossastre, umide, ma non dolorose, a livello di pene, labbra della vagina, l'ano e qualche volta bocca e labbra che scompaiono dopo circa una settimana, se si prende antibiotici, altrimenti dopo un paio di settimane scompare spontaneamente, anche se in questo caso non è detto che la infezione sia guarita, ci sono dei casi in cui la sifilide passa subito alla seconda fase, ovvero alla Alopecia sifilitica del cuoio capelluto, oppure alla Roseola sifilitica presenza quindi di macchie rosa sul tronco, che anch esse possono scomparire spontaneamente;
sifiloderma palmoplantare comparsa di mucose rossastre contornate da desquamazione periferica, la sifilide si può manifestare con papulose simile ad acne, sul viso, tronco, arti, ed in questa fase si possono presentari dolori articolari, cefalee e febbre.
A livello invece anogenitali si possono riscontrare Condilomi piani che sono placche mucose erosive, molto contagiose;
Come riferito all'inizio questa infezione può portare a fenomeni come: perdita della vista, demenza problemi cardiopatici, ma è molto meno frequente rispetto al passato in quanto adesso la sifilide può essere riconosciuta e trattata già nelle prime fasi.



Terapia

Una volta identificaa, non crea problemi al paziente, è importanto fare continui controlli ambulatoriali ed eventuali esami diagnostici. Per le donne è importante tenere sotto controllo, perchè se contratta la momento della gravidanza, può provocare danni al nascituro (sifilide congenita);